Comprensione (No Empatia)

Le persone se ne stavano sedute e tranquille, chi leggendo il giornale, chi perso nei propri pensieri, chi riposando a occhi chiusi.
Una scena calma e pacifica.
Poi all’improvviso, un uomo con i figli al seguito entrò nel vagone.
I bambini erano così chiassosi e scatenati che il clima cambiò cambio di colpo.
L’uomo si sedette accanto a me e chiuse gli occhi, apparentemente incurante della situazione.
I bambini urlavano senza sosta lanciando oggetti e arraffavano persino i giornali dei passeggeri.
Una scena inquietante.
Eppure l’uomo seduto accanto a me non faceva nulla.
Difficile non provare irritazione.
Non potevo credere che fosse così insensibile da lasciare scatenare la prole senza muovere un dito, senza assumersene la responsabilità.
Tutti i presenti erano visibilmente irritati.
Alla fine, armata di insolita pazienza e controllo, mi rivolsi a lui dicendo: signore i suoi figli stanno disturbando un sacco di persone. Mi chiedevo se potesse fare qualcosa.
L’uomo alzò gli occhi come tornando in sé, e rispose “Oh! Ha ragione.
Forse dovrei.
Veniamo dall’ospedale la loro madre è morta circa un’ora fa.
Io non voglio pensare a nulla, e credo che neanche loro siano in grado di gestire la situazione.