Dipendenza da Cannabis

Molte e-mail o telefonate che, riceviamo in ambulatorio vengono inviate (nel primo caso) o effettuate (nel secondo) da genitori di ragazzi adolescenti spaventati, agitati e preoccupati dal consumo di Cannabinoidi dei figli. Gli adulti sono desiderosi di far intraprendere un percorso di cura ai propri ragazzi, che solitamente – essendo la Cannabis socialmente accettata – negano il problema. Da un lato possiamo trovare i genitori spaventati dagli effetti di tale sostanza (slatentizzante l’utilizzo di altre Droghe), dall’altro i figli (alcuni) che reputano la Cannabis il nuovo tabacco e non associano l’uso di tale sostanza alla dipendenza.

Si può essere dipendenti dalla Cannabis?

Innanzitutto la Cannabis è una pianta originaria dell’Asia Meridionale e, sia la sua diffusione in varie regioni del mondo che la sua adattabilità a climi e ambienti differenti, hanno conferito alla specie caratteristiche diverse a seconda del luogo di crescita.

I botanici hanno identificato 3 varietà di Cannabis:

  1. Sativa (dalla forma slanciata con cime ampie e dilatate, internodi allungati, ramificazione apicale e foglie verde chiaro)
  2. Indica (dalla forma tarchiata, con cime che crescono a grappoli e che si raggruppano attorno agli internodi, il colore delle foglie è verde scuro)
  3. Ruderalis o Skank (è auto-fiorente e permette la creazione di piante genetiche ibride).

Tre sono i prodotti illeciti ottenibili da tali varietà di piante: la Marijuana, l’Hashish e la Cannabis liquida.

L’uso di Cannabis, rispondendo alla domanda iniziale, può condurre all’instaurarsi di una vera e propria dipendenza caratterizzata da:

  • forte desiderio di consumare la sostanza (Craving)
  • irritabilità e aggressività
  • umore depresso
  • disturbi del sonno
  • agitazione motoria.

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La dipendenza da Cannabis

Essere dipendenti da Cannabis significa continuare il consumo, nonostante la consapevolezza delle conseguenze.

Supporto, aiuto, ascolto, comprensione, assenza di giudizio sono alla base del trattamento di persone dipendenti da Cannabis o qualsiasi altra sostanza.

Il ragazzo o l’adulto in questione deve poter esprimere le proprie paure e perplessità, deve poter entrare in contatto con le proprie emozioni, vulnerabilità e debolezze, deve cercare di sopravvivere alla sofferenza, che ha generato dentro di lui un senso di vuoto, colmabile solo dalla sostanza.

Come dice l’autrice Chiara Gamberale nel suo testo Qualcosa:

La sofferenza che provoca questo “vuoto”, questo “buco nel cuore” spesso è talmente insopportabile e fastidiosa che per reagire oppure per dimenticare, per dissociarsi dalla realtà i ragazzi e gli adulti utilizzano Cannabis ed altre sostanze.

Come uscire dalla dipendenza da Cannabis

Dobbiamo cercare, quindi, di riconoscere ed accettare le nostre vulnerabilità. Questo processo è molto difficile da effettuare da soli.

La volontà e la motivazione del ragazzo/adulto di interrompere l’utilizzo di Cannabis sono necessarie ma non sufficienti. Psichiatri, psicologi e Tecnici della riabilitazione psichiatrica possono essere di supporto e d’aiuto sia per chi è dipendente da tale sostanza, sia per le famiglie.

In conclusione, un intervento per essere efficace dovrebbe assicurare un accesso precoce alla cura e dovrebbe avere un approccio terapeutico interdisciplinare, il che significa inglobare nel percorso di cura più professionisti ad esempio psichiatri, psicologi, Tecnici della riabilitazione psichiatrica. Questi saranno di aiuto, di supporto e ascolteranno in assenza di giudizio i pensieri, le emozioni e le sofferenze, in modo tale da aiutare chi ha sviluppato una dipendenza da Cannabis a voler bene anche a quella parte di loro che più spaventa.